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Lettori fissi

mercoledì 19 dicembre 2007

Quattro chiacchiere con... Maurizio Crosetti

Presentato da Elisa Chiari
- 19 dicembre 2007, h. 17 -

Zidane: grandezza e mistero di un campione

La letteratura italiana del Novecento ha espresso un rapporto discontinuo e marginale con il multiforme mondo dello sport, quasi che le discipline agonistiche fossero un argomento di second’ordine, non degno dell’attenzione degli intellettuali e di chi “faceva opinione”. Basti pensare che le migliori antologie riguardanti l’attività agonistica risalgono alla notte dei tempi: i due ottimi volumi curati da Gian Antonio Cibotto dedicati rispettivamente ai racconti di pesca e caccia sono stati pubblicati da Rizzoli negli anni Sessanta, mentre un’opera più interdisciplinare come gli scritti di sport, coordinati da Giuseppe Brunamontini per Garzanti, risalgono ai primi Settanta.

Ciò non toglie che, seppur in forma episodica, alcuni scrittori e giornalisti di primo piano abbiano lasciato testimonianze di eccezionale valenza letteraria proprio raccontando le gesta dei grandi campioni del passato, da Coppi a Bartali, dal Grande Torino al Milan imbattibile di Sacchi e Capello. Il nostro conterraneo Gianni Brera ha dedicato al calcio e al ciclismo pagine di superlativa qualità, che sono una pietra miliare nell’invenzione ex novo di un linguaggio adatto a narrare le gesta atletiche. D’altro canto, l’epopea del Giro d’Italia, specie nell’immediato Dopoguerra, ha visto autori eccellenti impegnati come suiveurs per conto di vari quotidiani: pensiamo a due maestri del giornalismo come Orio Vergani e Dino Buzzati, a un umorista imbattibile come Achille Campanile, al poeta Alfonso Gatto, ai romanzieri Vasco Pratolini, Anna Maria Ortese e Marcello Venturi.

Perciò gli appassionati di sport non dovranno perdersi un’occasione a portata di mano per parlare di letteratura sportiva e in particolare di un fenomenale interprete della genialità applicata al pallone: il prossimo mercoledì 19 dicembre alle ore 17, come di consueto presso Santa Maria Gualtieri, la rassegna Quattro chiacchiere con…, organizzata dalla Biblioteca Bonetta sezione Ragazzi in collaborazione con la libreria C.L.U. a cura di Costantino Leanti, ospiterà il giornalista Maurizio Crosetti, inviato speciale di Repubblica, cronista delle ultime edizioni dei Mondiali di calcio e delle Olimpiadi, autore di un brillante volume con Dvd intitolato Zizou un ritratto (edizione Feltrinelli).

Non solo una biografia minuziosa accompagnata dalla ricostruzione dettagliata di un’eccellente carriera ai massimi vertici del calcio internazionale, ma qualcosa in più: una vera e propria fenomenologia di un campione tanto adorato dai tifosi prima a Torino – sponda bianconera – poi a Madrid, esaltato come una star in Francia, odiato e disprezzato in Italia dopo la riprovevole chiusura della sua carriera durante la finale degli ultimi Campionati del Mondo vinti da noi contro la Francia: “E’ il 9 luglio 2006, a Berlino. Zidane sfiora a capo chino la Coppa perduta, non la guarderebbe per nulla al mondo. La sfiora e appallottola il nastro adesivo bianco che reggeva la sua fascia da capitano…La testa, stavolta, Zizou l’ha usata in un altro modo, l’ha mandata a sbattere contro il petto di un avversario, Marco Materazzi. Cartellino rosso: espulso dalla partita ma anche dalla carriera, perché quella sarebbe stata comunque l’ultima volta”.

Il pubblico avrà modo di ascoltare il racconto della vita e delle magie di un eccezionale artista del calcio contemporaneo, con le sue espressioni atletiche sublimi e il suo  un gioco fantasioso e funambolico: un personaggio a volte scostante, a volte autore di gesti scellerati, ma protagonista ai massimi livelli di un modo di interpretare il calcio che, nell’agonismo esasperato odierno, sta pian piano scomparendo: quello dell’orgoglio individuale, della grandezza dei gesti, dell’immaginazione al potere.

Emilio D'Adamo
mercoledì 28 novembre 2007

Quattro chiacchiere con... Paolo Landi

Presentato da Franco Rositi
Mercoledì 28 novembre 2007, ore 17
“Internet…impigliati nella rete”






Paolo Landi: internet...impigliati nella rete


Il Novecento appena trascorso, secolo breve per antonomasia racchiuso fra due conflitti mondiali e il crollo dei regimi dell’Est europeo, ha visto l’esplosione di immani tragedie – il totalitarismo, la bomba atomica, lo sterminio di intere popolazioni – e nel contempo l’apertura di nuovi e impensati orizzonti civili, sociali e soprattutto tecnologici a disposizione dell’uomo contemporaneo. La vita di un giovane nato in qualsiasi Paese del mondo occidentale, a cent’anni di distanza, è del tutto imparagonabile, i parametri della quotidianità completamente sconvolti dalle innovazioni create dalla ricerca e realizzate dagli apparati industriali: in Italia, se negli anni della Belle Epoque giolittiana il paesaggio urbano era caratterizzato dalle carrozze, oggi ogni famiglia dispone di almeno due automobili dotate di sofisticati strumenti elettronici; se radio e televisione erano ancora ben aldilà da venire e le comunicazioni avvenivano lentamente mediante lettere scritte a mano in elegante grafia, ora è possibile mettersi in contatto con qualsiasi remoto angolo della Terra attraverso un personal computer. Proprio questo è uno dei risultati più evidenti di quel fenomeno di “incessante deformazione” – secondo la definizione espressa dal filosofo Salvatore Veca – che ha del tutto sconvolto i parametri delle nostre esistenze individuali e collettive in un lasso di tempo limitato.
La nascita e la diffusione a macchia d’olio di Internet ne è la prova più evidente: dai gusci protettivi delle loro abitazioni, i cittadini del villaggio globale possono mettersi in contatto con chiunque desiderino per scambiare opinioni, acquistare oggetti, consultare enciclopedie, scaricare canzoni e film, far conoscere la loro attività professionale, cercare l’anima gemella. Un uso consapevole e informato di questa enorme potenzialità è fondamentale per le nuove generazioni, affinché ne possano apprezzare pienamente le facilitazioni e al tempo stesso essere messi in guardia dalle trappole e dai pericoli che si nascondono nella rete.
Il secondo incontro previsto nella sesta edizione della Rassegna Quattro Chiacchiere con…, organizzata dalla Biblioteca Bonetta Sezione Ragazzi a cura di Costantino Leanti, che si terrà il prossimo mercoledì 28 novembre alle ore 17 presso l’auditorium di Santa Maria Gualtieri in Piazza della Vittoria, sarà dedicato infatti ad una più approfondita conoscenza di Internet in virtù della presenza di uno dei massimi esperti in materia: Paolo Landi, direttore Pubblicità del gruppo United Colors of Benetton, docente al Politecnico di Milano, autore di saggi dedicati al mondo dei media in cui prevale un approccio scientifico documentato, fra i  quali il recentissimo “Impigliati nella rete”, uscito da Bompiani nell’ottobre di quest’anno.
Presentato da Franco Rositi, docente di Sociologia presso la nostra Università, l’autore – per alcuni anni critico televisivo su vari settimanali – spiegherà ai ragazzi e a tutti i cittadini come mettersi in guardia dinnanzi a una tecnologia ancora non del tutto esplorata, proponendo un vademecum di controinformazione sul web e prediligendo un approccio non di infatuazione o di puro rifiuto, ma di impostazione consapevolmente critica. Se infatti l’informazione attuale oscilla fra l’esaltazione acritica e il rifiuto snobistico delle tecnologie informatiche, è più utile e costruttivo mettere a confronto gli aspetti positivi del web con i rischi che derivano da un suo abuso, affinché gli individui possano usare Internet in modo fruttuoso piuttosto che farsi usare da esso. A giudizio di Landi, “ liberata dai suoi orpelli ideologici, la rete non è altro che uno strumento di informazione e di intrattenimento. Prenderà il posto della vecchia tv e finiremo per frequentarla senza ipocrisia, senza la falsa coscienza di partecipare a una apoteosi della democrazia…la tecnologia sarà allora un mezzo per vivere meglio e non l’ambiente nel quale per forza dobbiamo vivere”.
     Emilio D’Adamo

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IL RESOCONTO


Internet e tv: un approccio critico

In tempi lontani e non sospetti, il celeberrimo filosofo novecentesco Karl Popper intitolava così un suo ottimo saggio breve: Cattiva maestra televisione. A ben guardare, l’affermazione apodittica in questione risulta essere ben più vera al giorno d’oggi, quando i mezzi di comunicazione di massa hanno perso del tutto la loro componente pedagogica e istruttiva per ridursi a semplici strumenti per lo scambio di informazioni superficiali, l’orientamento dall’esterno delle preferenze dei consumatori, la trasmissione a largo raggio di messaggi – civetta per la propaganda di beni destinati all’acquisto da parte di un popolo di spettatori privi di mezzi di elementare autodifesa.
Ma non sempre è stato così: è sotto gli occhi di tutti che la televisione, dall’inizio delle trasmissioni in Italia a metà anni Cinquanta sino all’esplosione delle reti commerciali, ha pur svolto una funzione educativa, in quanto proponeva programmi di tipo culturale divulgativo volti a creare una coscienza comune fra i cittadini, a diffondere un minimo denominatore comune sul piano istruttivo, tanto da far affermare – con un certo grado di esagerazione – che proprio la Rai è riuscita nell’intento in cui  aveva fallito la classe dirigente post-risorgimentale, autrice dell’unificazione territoriale italiana: fare delle genti italiche una sola nazione, con un sentire comune.
All’inizio del nuovo millennio, gli intendimenti formativi della tv e di Internet – nuovo sistema di collegamento e comunicazione su scala mondiale – sembrano essere quasi completamente azzerati: dominano programmi e contenuti triviali, i format televisivi privilegiano un intrattenimento di bassa qualità, il palinsesto ha escluso le forme espressive a contenuto educativo: scomparsi dagli schermi la prosa, i concerti, gli approfondimenti politici che non si riducano a un semplice chiacchiericcio…si precipita in un magma indistinto di reality show e volgarità gratuite da cui lo spettatore, specie nella fascia di età giovanile, difficilmente riesce a districarsi.
Al fine di capire come avvicinarsi ai mezzi di comunicazione in maniera intelligente e sorvegliata, una serie di istruzioni efficaci è giunta al pubblico pavese dalla conferenza di Paolo Landi, direttore Pubblicità del gruppo United Colors of Benetton, ospite lo scorso 28 novembre della rassegna Quattro chiacchiere con…, organizzata dalla Biblioteca Bonetta Sezione Ragazzi a cura di Costantino Leanti: con un linguaggio estremamente lineare e chiaro, il prestigioso relatore ha proposto un approccio di tipo critico all’informazione, cercando di enuclearne i contenuti potenzialmente pericolosi e dannosi per l’utente e  le trappole nascoste dietro aspetti all’apparenza inoffensivi. Un modo di attuare la critica del tutto diverso da quello che abitualmente leggiamo sulle pagine dei giornali: non un’attenzione di tipo impressionistico ed estetico – il film è bello o brutto, la sceneggiatura regge o è piena di buchi, gli attori validi o impreparati – ma di taglio etico e scientifico, al fine di evidenziare come il mezzo nel suo insieme possa agire pesantemente sui comportamenti quotidiani del pubblico in tutta la sua vita, non solo nella dimensione di spettatore.
Intrappolati nella rete? Spiati di continuo dallo schermo magico del computer o del televisore? Forse un po’ lo siamo tutti, ma un messaggio motivato e cosciente come quello proposto da Landi può essere utile per liberarci dalle infinite possibilità di condizionamento e cominciare ad essere noi ad usare internet e tv, smettendo di farci usare da loro.

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Paolo Landi è il Direttore Comunicazioni del gruppo United Colours of Benetton. Ha pubblicato Manuale per l'allevamento del piccolo consumatore (Einaudi, 2000), Il cinismo di massa (Sperling&Kupfer, 1994), Cosa c'entra l'AIDS con i maglioni? Cento lettere di amore-odio alla Benetton (Mondadori, 1993), Lo snobismo di massa (Lupetti, 1991). Un suo intervento è stato pubblicato nel volume collettivo Caro Enzensberger Il futuro della televisione, a cura di Alberto Abruzzese (Lupetti, 1994), Volevo dirti che è lei a guardare te (Bompiani). È stato per qualche anno critico televisivo su vari settimanali. È docente a contratto al Politecnico di Milano. Vive e lavora a Treviso.
martedì 6 novembre 2007

Quattro chiacchiere con... VI edizione

Gli incontri programmati nella sala di Santa Maria Gualtieri per l’edizione 2007-2008, incominceranno il giorno 6 novembre alle ore 17, con il noto giornalista e scrittore pavese Mino Milani intervistato da Giuseppe Polimeni sui suoi ultimi 50 anni passati a scrivere storie. L’assessore alla Cultura Silvana Borutti introdurrà l’incontro e presenterà l’iniziativa. Il 28 novembre invece lo scrittore Paolo Landi, direttore comunicazione della Benetton, presentato da Franco Rositi, ci metterà in guardia dai pericoli d’internet, e della facilità, per i ragazzi, di restare impigliati nella rete. Il 19 dicembre, l’inviato speciale del quotidiano La Repubblica, Maurizio Crosetti, dialogherà con Elisa Chiari su luci ed ombre di uno dei più grandi talenti del calcio degli anni ’90: Zinedine Zidane. Il 15 gennaio Aurora Marsotto, giornalista e scrittrice, parlerà di danza, intervistata da Desideria Guicciardini, illustratrice dei sui libri, mentre il 28 gennaio Luciano Tas, già direttore del mensile “Shalon”, discuterà, con Antonio Sacchi, di olocausto e memoria collettiva per non dimenticare. Il 19 febbraio è la volta di Mario Ferrari, docente di matematica presso l’ateneo pavese, affrontare i luoghi comuni che ruotano attorno alla propria materia e, con Ester Bonetti, spiegare che con i numeri ci si può anche divertire. A dimostrazione sarà inaugurata la mostra interattiva, itinerante di giochi Matematici: Ra-giocando, che resterà aperta, a disposizione delle classi che ne faranno richiesta, fino a sabato 23 febbraio. Il 26 febbraio arriva a Pavia, presso il teatro Fraschini, il romanziere Massimo Carlotto, noto al grande pubblico per i suoi libri di successo, si confronterà con Gianfranca Lavezzi sui giovani che crescono in provincia, una realtà periferica in continuo mutamento. “Jimmy della Collina”, uno dei suoi libri per ragazzi, è stato ridotto in copione teatrale e sarà messo in scena da un gruppo di giovani attori. Al progetto collaborerà anche “la Casa del giovane”, una comunità di recupero che opera nel nostro territorio, e inserirà alcuni dei suoi ospiti nella compagnia teatrale.  “Alla ricerca di un teatro per ragazzi” è il tema che si dibatterà il 1 aprile con Sebastiano Ruiz Mignone, scrittore per l’infanzia, introdotto da Fabrizio Fiaschini, un suo testo “Il vaso da notte d’oro del re” sarà messo in scena da un gruppo di giovani attori per gli alunni delle scuole pavesi. La Resistenza sarà ricordata dalle parole di Luchino dal Verme, ex partigiano comandante dell’80° Brigata “Casotti” e, in seguito, della Divisione “Antonio Gramsci”, vera anima della Resistenza in Oltrepò, presentato dal compagno di lotta Clemente Ferrario. A maggio la rassegna prosegue presentando un programma speciale dedicato agli incontri tra letteratura e musica. Si parla di musica per l’infanzia con la compositrice Grazia Abbà, di rock col musicologo Furio Sollazzi e il giornalista Guido Mariani, di poesia e musica con lo scrittore e paroliere Luca Ragagnin, mentre Xabier Iriondo spiegherà come fare musica con gli oggetti, auto-costruendo strumenti elettroacustici ed elettronici. Gli incontri sono in programma alle ore 15 d’ogni giovedì del mese, sempre a Santa Maria Gualtieri, di mattino del giovedì, una serie di complessi musicali terranno quattro lezioni-concerto di un’ora circa, presentando in maniera diversa, diretta e coinvolgente, la loro musica ai ragazzi.

Il programma della VI edizione:

Mino Milani giornalista e scrittore
martedì 6 novembre ore 17 presentato da Giuseppe Polimeni. Introdurrà Silvana Borutti.
“Cinquant’anni a scrivere storie”

Paolo Landi Direttore Comunicazioni del gruppo United Colours of Benetton e scrittore
mercoledì 28 novembre ore 17 presentato da Franco Rositi
“Internet…impigliati nella rete”.

Maurizio Crosetti inviato speciale del quotidiano La Repubblica
Mercoledì 19 dicembre ore 17 presentato da Elisa Chiari
“L'enigma Zidane, grandezza e mistero di un campione”.

Aurora Marsotto giornalista, scrittrice
martedì 15 gennaio ore 17 presentata da Desideria Guicciardini
“Ballerina in palcoscenico”

Luciano Tas scrittore e giornalista,
lunedì 28 gennaio ore 17 presentato da Antonio Sacchi.
"La fiaccola della memoria. Come trasmettere nel tempo il ricordo dello Sterminio"

Mario Ferrari Docente dell’Università di Pavia
martedì 19 febbraio ore 17 presentato da Ester Bonetti
“Divertirsi con la matematica si può?”
Nei giorni 20-21-22-23 del mese di febbraio, sarà allestita la mostra Ra-giocando

Massimo Carlotto scrittore
martedì 26 febbraio ore 17 presentato da Franca Lavezzi.
“I giovani nella provincia che cambia”

Sebastiano Ruiz Mignone scrittore
martedì 1 aprile ore 17 presentato da Fabrizio Fiaschini.
“Alla ricerca di un teatro per ragazzi”.

Luchino Dal Verme ex comandante partigiano
giovedì 24 aprile ore 17 presentato da Clemente Ferrario.
“8 settembre: la ragione di una scelta”.



Tra letteratura e musica****

Grazia Abbà compositrice
giovedì 8 maggio ore 15 presentata da Andrea Basevi.
“Il compositore al servizio dell’istinto musicale del bambino”.

Guido Mariani gionalista
giovedì 15 maggio ore 15 presentato da Furio Sollazzi
“La musica rock: fenomeno musicale globale, sociale e di costume”.

Luca Ragagnin scrittore, poeta e paroliere
giovedì 22 maggio ore 15 presentato da Pier Vigevano.
“Lingue che battono sul tamburo. Letteratura, versi e ritmi".

Xabier Iriondo musicista e compositore
giovedì 29 maggio ore 15 presentato da Pier Vigevano “Musica ad oggetti” (strumenti auto-costruiti elettroacustici ed elettronici)

Quattro chiacchiere con... Mino Milani

Presentato da Giuseppe Polimeni. Introdurrà Silvana Borutti.
martedì 6 novembre 2007 ore 17
“Cinquant’anni a scrivere storie”







Mino Milani: cinquant’anni a scrivere storie

La narrativa italiana, in questo primo volgere del nuovo secolo, parla pavese: una nutrita compagine di nuovi autori originari della nostra città ha esordito nelle librerie con opere di qualità, dai romanzi storici di Massimo Marcotullio al giallo di Marina Crescenti, dal dramma familiare di Giorgio Scianna al thriller finanziario di Katia Ferri. A svolgere il ruolo impegnativo ma gratificante di padre nobile e capostipite degli scrittori cresciuti in riva al Ticino, ovviamente la maggior gloria letteraria di Pavia da mezzo secolo a questa parte: Mino Milani, poliedrico inventore di storie accattivanti  in grado di affrontare i temi e i generi più diversi, definito tempo addietro da Raffaele Crovi –  editor fra i più brillanti nella scoperta dell’altrui talento creativo – scrittore d’eccezione, unico narratore del genere storico risorgimentale.
In apertura della sesta edizione della rassegna culturale ed artistica Quattro chiacchiere con…, organizzata dal Comune di Pavia e dalla Biblioteca Bonetta – Sezione Ragazzi in collaborazione con la libreria C.L.U. e l’associazione Amici Biblioteca Ragazzi, la cittadinanza e in particolare i giovani studenti avranno occasione di ripercorrere l’intera vita professionale multiforme di Mino Milani in occasione di un incontro non a caso intitolato Cinquant’anni a scrivere storie, che si terrà alla Chiesa di Santa Maria Gualtieri il prossimo martedì 6 novembre alle ore 17, con l’introduzione dell’assessore alla Cultura Silvana Borutti e la presentazione di Giuseppe Polimeni, docente presso la Facoltà di Lettere della nostra Università.
Nato nel 1928, laureatosi in Lettere nel 1950, Mino Milani è entrato a far parte della redazione del Corriere dei Piccoli, diretto allora da Guglielmo Zucconi, nel 1963 ed è divenuto giornalista professionista un anno dopo; ha collaborato con la Domenica del Corriere tenendo la seguitissima rubrica La realtà romanzesca, raccolta in uno splendido volume purtroppo introvabile a fine anni Sessanta; ha diretto il quotidiano La Provincia Pavese nel biennio 1977/78.
La sua fervida opera ha spaziato nel campo della storiografia locale e nazionale con la miglior biografia mai realizzata di Giuseppe Garibaldi, la storia di Pavia in tre volumi, un saggio dedicato al Risorgimento pavese, le vite di Girolamo Cardano e Severino Boezio. A livello narrativo, la bibliografia di Milani è sterminata e comprende opere di grande successo come il romanzo Fantasma d’amore, tradotto da Dino Risi in un celebre film con Marcello Mastroianni e Romy Schneider; Selina, di cui ha fornito una versione cinematografica Carlo Lizzani; l’avventurosa storia di mare Le isole della paura. A cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta, importanti le prove nel campo della narrativa di argomento bellico, con i due libri usciti da Camunia Romanzo militare e La fine della battaglia.
Il pubblico pavese è particolarmente affezionato poi alla serie dei Libri di San Siro pubblicati da Ponzio, molti dei quali hanno come protagonista il commissario Melchiorre Ferrari, divenuto uno dei personaggi classici del poliziesco italiano; al genere giallo appartengono inoltre alcune prove più recenti come Tradimenti, Lama triangolare e l’ultimo suo libro, uscito lo scorso settembre, dal titolo Ortensia, che raccoglie in volume un romanzo pubblicato a puntate su questo giornale.
I giovani lettori delle scuole medie e superiori della nostra Provincia avranno così modo di entrare nel mondo fantastico di un grande narratore quattro volte ventenne che continua con impegno e passione la sua attività: immaginare e tradurre in pagina storie in grado di appassionare ancora una volta i suoi numerosi e fedelissimi lettori.

Emilio D’Adamo

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Mino Milani - Nasce a Pavia nel 1928, il 3 febbraio. Laureato in lettere moderne nel 1950, comincia a scrivere sul "Corriere dei Piccoli" nel 1953. In questo periodo adotta due pseudonimi, Piero Selva e Eugenio Ventura, per alternare le firme nella sua produzione. 
Tra i suoi libri per ragazzi si ricordano i volumi dedicati alle avventure del cow-boy Tommy River, le avventure di Martin Cooper, le collaborazioni con i più importanti disegnatori italiani. Il suo romanzo probabilmente più famoso è "Fantasma d'amore", da cui il regista Dino Risi trasse l'omonimo film con l'attore Marcello Mastroianni.
martedì 4 settembre 2007

Quattro chiacchiere... Sul fiume

II edizione

Programma della seconda edizione di Quattro chiacchiere con…sul fiume.
Cinque incontri ad invito presso il Club Vogatori di via Milazzo che hanno come soggetto il Ticino.

Venerdì 8 giugno ore 21
Pavia-Camogli: un rapporto secolare.
L’uomo e il Dragun, da Pavia parte l’avventura.
Interviene: Silvio Ferrari
Scrittore.

Giovedì 14 giugno ore 21
L’acqua, risorsa scarsa: disinformazione e luoghi comuni.
Interviene: Carlo Ciaponi
Ordinario di costruzioni idrauliche dell’Università di Pavia.

Giovedì 13 settembre ore 21
Le stampe del Ticino.
Il Ticino nelle antiche stampe dalla nascita della stampa alla fine ottocento.
Interviene: Paolo Fornelli.
Unione Europea esperti d’arte.

Giovedì 20 settembre ore 21
La fotografia e il Ticino.
Un fiume…di parole e immagini.
Interviene: Giovanni Giovanetti.
Editore e fotografo

Giovedì 27 settembre ore 21
La parola a “Canal”
Intervengono: Monica Tassi e Andrea Borghi.
Università di Pavia-Archivio delle voci.
venerdì 18 maggio 2007

Quattro chiacchiere con... Ryan Dooley

Presentato da Francesca Porreca - “La fabrica d'angial - Per una nuova espressione urbana”
venerdì 18 maggio 2007, ore 17.00, Santa Maria Gualtieri


Ryan Dooley - Nato negli Stati Uniti nel 1977, ha conseguito il Bachelor of Arts all’Università del Minnesota e attualmente lavora come scenografo per il Teatro delle Erbe a Milano.
Lavora con diverse tecniche per cercare di sviluppare la pittura in termini nuovi, utilizzando in modo originale i diversi spazi e supporti a disposizione, di volta in volta riducendo il gesto ampio dello spray ad una pennellata o viceversa.
All’interno del suo studio o all’esterno, sulla strada, il suo interesse è quello di analizzare più concetti pittorici per arrivare ad una voce sola che fonde le due componenti: quella dei graffiti/street art (specchio della sua generazione) e quella della pittura classica (derivante dall’accademia).

Volantino della mostra di Dooley esposta al Castello Visconteo


martedì 24 aprile 2007

Quattro chiacchiere con... Guido Petter

Presentato da Clemente Ferrario - “Ci chiamavano banditi”
martedì 24 aprile 2007, ore 17.00, Santa Maria Gualtieri


Guido Petter – Scrittore, insieme a Clemente Ferrario, terrà un incontro sul tema della Resistenza.
Petter, che è nato nel 1927 a Colmegna di Luino, sul Lago Maggiore, è da molti anni docente di Psicologia dello Sviluppo all’Università di Padova. Autore di numerosi saggi scientifici è anche un intenso autore di narrativa, interamente dedicata alla sua esperienza partigiana in Valdossola.
Nelle sue storie si avverte la necessità di testimoniare un’esperienza in grado di arricchire le generazioni più giovani senza retorica, ma con il semplice dono della spontaneità.
Proprio ai più giovani sono rivolti Ci chiamavano banditi (edizione Giunti), vincitore del Premio Bancarellino nel 1996, Una magica estate e La barca dei desideri (edizioni Mursia).
L’inverno della grande neve racconta invece il periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale, in cui il giovane protagonista si trova in bilico tra l’esperienza entusiasmante della ricostruzione e le incertezze per il futuro. 
lunedì 23 aprile 2007
CI CHIAMAVANO BANDITI
di Guido Petter
Riduzione teatrale di Roberto Traverso
Regia di Enrico Barbieri
Musiche Ugo Nastrucci
Debutto Scuderie del Castello 
23 aprile 2007





Per la Festa della Liberazione è messa in scena, alle Scuderie del Castello, una commedia scritta da Roberto Traverso e tratta dal romanzo di Guido Petter “Ci chiamavano banditi”. La regia è di Enrico Barbieri, le musiche sono di Ugo Nastrucci, il progetto e il coordinamento è di Costantino Leanti.

Lo spettacolo nasce dalla collaborazione della Biblioteca Bonetta , sezione ragazzi, con l’Istituto musicale F. Vittadini, coinvolge un gruppo di giovani attori della città per la parte recitata, mentre, la parte musicale, vede protagonisti gli allievi del conservatorio e altri musicisti
Il progetto è rivolto, principalmente, alle scuole secondarie, medie e superiori, e prevede anche un incontro dei ragazzi con l’autore del libro nell’ambito della rassegna “Quattro chiacchiere con…” sempre il 24 aprile. Allo spettacolo si sono prenotati più di 500 ragazzi di terza media.
Ci chiamavano banditi” tratta delle vicende della guerra partigiana raccontate in prima persona dallo stesso autore, Guido Petter, salito sessant’anni fa sui monti della Valdossola con le sue speranze, i suoi ideali, i suoi dubbi.
Questa iniziativa si inserisce nel solco delle collaborazioni tra vari enti, che finora hanno portato alla realizzazioni di diversi progetti educativi rivolti ai ragazzi delle scuole cittadine.
Lo spettacolo debutterà lunedì 23 aprile alle ore 9 presso le Scuderie del Castello

La compagnia di attori, Guido Petter, Enrico Barbieri, Ugo Nastrucci, Costantino Leanti



Le repliche sono:
lunedì 23 aprile ore 11
lunedì 23 aprile ore 21
martedì 24 aprile ore 9
martedì 24 aprile ore 11
martedì 24 aprile ore 21
mercoledì 25 aprile ore 21





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martedì 27 marzo 2007

Quattro chiacchiere con... Beniamino Sidoti

Presentato da Ubaldo Nicola - “Come si insegna per gioco”
martedì 27 marzo 2007, ore 17.00, Santa Maria Gualtieri

Beniamino SIDOTI - Ha ideato e coordinato la mostra mercato Lucca Games dal 1993 al 1999. Nel 1997 ha fondato, con altri operatori del mondo del gioco, l’associazione GdR2 ( Gruppo di ricerca sul gioco di ruolo). Collabora con il Cirg (Centro Interdimentale per la Ricerca sul Gioco dell’Università di Siena) ed è consulente del ministero della Pubblica Istruzione. Ha scritto numerosi libri sui giochi in relazione all’educazione.
venerdì 9 marzo 2007
TUTTA COLPA DEL NASO

di Ermanno Detti

Musiche e direzione d’orchestra Walter Morelli
Riduzione teatrale Magda Barile
Regia Beppe Soggetti
Debutto Aula magna Collegio Ghislieri venerdì 9 marzo 2007








Oramai è il terzo anno che la Biblioteca Bonetta sezione ragazzi in collaborazione con l’Istituto Vittadini e il teatro Fraschini producono opere per i giovani. I progetti traggono ispirazione dai libri degli autori più amati della letteratura per ragazzi. Si è partiti da Roberto Piumini, con il “Malafiato”, si è passati a Frediano Sessi che ha ispirato, con “ Ultima fermata:Auschwitz”, il riuscito libretto di Edoardo Erba, nell’oratorio andato in scena a gennaio dell’anno scorso e, per il prossimo anno, vorremmo cimentarci con un classico della letteratura, la storia di Cirano di Bergerac. Il francese Edmond Rostand ricostruì per la prima volta la storia di uno dei pochi nobili che rifiutò, per tutta la vita, di asservirsi al re e che volle restare libero, scrivendo un dramma teatrale rappresentato a Parigi nel 1897. 

Noi vorremmo partire non da testo di Rostand, i cui versi sono forse difficili e troppo colti per un pubblico giovane, ma da un racconto in prosa di Ermanno Detti “Tutta colpa del naso” che segue per intero il testo teatrale del francese pur se con alcune libertà di taglio e d’invenzione e con il ritmo leggero delle filastrocche. Il libro di Detti sarà quindi la traccia che Madga Barile, giovane drammaturga milanese, autrice dei testi della fortunata trasmissione televisiva per bambini “L’albero azzurro”, ha seguito per realizzare il libretto del “racconto musicale” che andrà in scena il 9, 10, 11 e il12 marzo presso l’Aula Magna del Collegio Ghislieri.

Per quanto riguarda la parte musicale, dopo Andrea Basevi (Malafiato) e Ugo Nastrucci (Ultima fermata:Auschwitz), abbiamo affidato la composizione delle musiche a Walter Morelli, musicista milanese di grand’esperienza, che ha realizzato, per l’orchestra “Milano Classica” e non solo, vari spettacoli musicali per ragazzi. La regia è di Beppe Soggetti, il progetto e il coordinamento è di Costantino Leanti.
L’iniziativa vede protagonisti i giovani dell’Istituto Musicale Vittadini. I personaggi principali (Cirano di Bergerac, Rossana, Cristiano, il conte de Guiche, Le Bret, Ragueneau, Capitano Carbone) sono scelti tra gli allievi diplomati della scuola di teatro del Fraschini, il coro di voci bianche sarà di volta in volta: pubblico in teatro, abitanti di Parigi, cadetti di Guascogna, l’orchestra sarà formata dagli allievi degli ultimi anni delle classi di strumento. “Tutta colpa del naso” si colloca tra il “racconto musicale” e il “musical”, prevede alcune canzoni, duetti e trii, e parti recitate. La sua durata ruota attorno all’ora.

Lo spettacolo è rivolto principalmente ai ragazzi della scuola primaria e prevede un loro coinvolgimento in alcune canzoni che saranno cantate coralmente con i cantanti e il coro. Si sono prenotati più di mille ragazzi tra elementari e medie.


giovedì 1 marzo 2007

Quattro chiacchiere con... Walter Morelli

Presentato da Ugo Nastrucci - “Che musica ragazzi!”
giovedì 1 marzo 2007, ore 17.00, Santa Maria Gualtieri
Con la partecipazione del coro di voci bianche diretto dal maestro Giuseppe Guglielminotti



Walter MORELLI - Milanese, si è messo in luce fin da bambino per le sue qualità ritmiche suonando la batteria jazz e vincendo numerosi concorsi per ragazzi sotto la guida del padre, anch’egli musicista. Successivamente ha seguito corsi di pianoforte, composizione , flauto e nel ’74 si diploma in strumenti a percussione presso il conservatorio” G. VERDI “ di Milano. Ha fatto parte di numerosi gruppi da camera tra cui : Circle ensemble di A. Paccagnini , Ensemble Garbarino , Insieme strumentale di Milano, Carme, O.B.E. (orchestra brass ensemble), numerosissime sono le collaborazioni con le orchestre RAI di Milano ,Torino teatro Regio, teatro alla Scala, Haydn di Bolzano e molte altre. La sua attività si alterna tra musica classica e jazz , è stato infatti il fondatore e batterista della “Jazz Class Orchestra “ Big Band . E’ stato docente dal ’80 al ‘ 90 presso il civico istituto musicale F. Vittadini di Pavia , dal ’91 al ’92 presso il conservatorio di Como e attualmente presso il civico istituto di S. Donato Milanese. Ha pubblicato brani per strumenti a percussione, ottoni e per gruppi da camera ( edizioni musicali WICKY ) . Ha realizzato per l’orchestra Milano Classica , nel 2000 LE MERAVIGLIE DEL PAESE DI ALICE, nel 2001 A SPASSO NEL TEMPO, nel 2002 FANTASMI TRA LE NOTE, nel 2003 LA DANZA NEL TEMPO e nel 2004 le ESOFAVOLE, spettacoli musicali realizzati per le scuole elementari e medie, in collaborazione con gli attori R. Recchia e Diego Savastano con la collaborazione della danzatrice Cristina Rizzetto. Nel 2002 sempre con la collaborazione di R. Recchia ha realizzato lo spettacolo: IL CINEMA (per 15 strumenti a fiato) che altro non è che una breve storia del cinema attraverso i brani musicali ad esso legati. Dal 1973 al 1999 è stato timpanista dell’orchestra fondazione I POMERIGGI MUSICALI DI MILANO.
giovedì 22 febbraio 2007

Quattro chiacchiere con... Felice e Celina

Presentati da Fabrizio Fiaschini - “Ne ho tante da raccontare”
giovedì 22 febbraio 2007, ore 17.00, Santa Maria Gualtieri


Felice Pantone, socio fondatore del “teatro da quattro soldi” per la valorizzazione e il riconoscimento dell’arte di strada, mercati di paese, fiere, sagre, isole pedonali lo vedono protagonista in questi anni, affiancato sempre da un compagno di strada con cui condividere, richieste di occupazioni di suolo pubblico, suoni gioie e dolori.
sabato 27 gennaio 2007

Quattro chiacchiere con... Enrico Magenes

Presentato da Antonio Sacchi - “La Giornata della Memoria”
sabato 27 gennaio 2007, ore 17.00, Santa Maria Gualtieri


Prof. Enrico Magenes fu a Dachau e a Flossenburg.
Ordinario di Istituzioni di Analisi Superiore presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università di Pavia - è stato nominato socio Nazionale della prestigiosa Accademia dei Lincei, di cui era da tempo socio corrispondente.
Nato a Milano il 15 aprile 1923. Studente di matematica a Pisa, dal 1938 al 1941 è dirigente diocesano dell'Azione Cattolica e nell'agosto del 1943 collabora alla costituzione della Democrazia Cristiana pavese, di cui è rappresentante in seno al primo CLN. Arrestato l'8 gennaio 1944, deferito al Tribunale speciale di Torino, è consegnato come ostaggio alle SS. Da San Vittore è tradotto il 17 agosto a Bolzano e il 5 settembre è deportato a Flossenburg e di qui a Dachau. Assegnato ai lavori forzati a Kottem bei Kempten, è liberato dalle truppe alleate il 26 aprile.